Olimpiade paritaria?
postato il 13 Ago 2024Chiuse le olimpiadi con una cerimonia che stavolta non ha sollevato polemiche come quella di apertura, vorrei provare a fare poche considerazioni in merito e ad esprimere tutta la mia gratitudine alle ragazze della pallavolo che hanno preso la medaglia d’oro, e alle altre atlete che si sono distinte e saranno ricevute a settembre dal presidente Mattarella anche se non sono riuscite a raggiungere almeno il bronzo. I miei complimenti vanno naturalmente anche agli uomini che hanno arricchito il medagliere italiano ma, come al solito, la mia attenzione è rivolta alle ragazze che hanno gareggiato.
Per la prima volta nella storia olimpica sono stati ammessi uomini e donne in numero pari, rivendicando una volontà antidiscriminatoria nei confronti delle donne. La vittoria della squadra di pallavolo femminile contro quella statunitense, e questa medaglia d’oro che ci rende orgogliose e orgogliosi, come le altre medaglie vinte in maggioranza da donne, dimostrano la grande forza delle atlete italiane.
Non ho notizia di messaggi pubblici tra popoli nemici che si sono incontrati sulla scena olimpica, e purtroppo l’atleta afghana è stata estromessa dal CIO per aver esposto, dopo la sua esibizione, il messaggio “Liberate le donne afghane”. La squadra dei rifugiati che senso ha se non si possono mandare messaggi politici? Non mi piace affatto questa posizione attuale del CIO che fa pagare con la squalifica qualsiasi manifestazione politica, anche per invocare pace e fine delle persecuzioni, e poi non fa chiarezza sui criteri che usa per escludere, come non la fa per determinare il sesso degli atleti. Non è stata ammessa la Russia ma nessuna esclusione per Israele.
Ma rete e media hanno raccolto, amplificandole, tutte le polemiche e le fake news che si sono sollevate creando scandalo e quella che ormai viene definita “rabbia” sul web.
Le polemiche italiane contro la pugile Khelif, medaglia d’oro a Parigi, l’intromissione delle fake russe riprese dalla destra che ci governa, hanno distratto il pubblico dalle capacità delle atlete di essere protagoniste e conquistare medaglie in tante discipline. La sua dichiarazione con la medaglia d’oro al collo è da diffondere: “”Sono nata donna, ho vissuto come donna, ho gareggiato come donna”. Imane Khelif ribadisce con forza, con l’oro olimpico della boxe 66 kg al collo, la sua femminilità e il perché di una battaglia che va ben oltre il ring, dopo la marea di polemiche che hanno accompagnato la sua scalata al titolo sportivo più prestigioso. “I giochi olimpici sono un sogno. È un sogno per ogni atleta. Ho partecipato a Tokyo, ma in quel momento non ero ben preparata. Era durante il Covid, i tempi erano difficili. Tutti in Algeria e nel mondo arabo sanno quanto ho lavorato duramente in vista di Parigi. Mi sono allenata principalmente negli Stati Uniti con un allenatore incredibile, Pedro Diaz. Ha 21 medaglie olimpiche, ma oggi ne ha 22. Merita la mia medaglia tanto quanto me”. E poi aggiunge: “Sono nata donna e non ci sono dubbi a riguardo. Esistono i nemici del successo, io li chiamo così. Per questo la mia medaglia ha un sapore ancora più speciale”.
Per noi le atlete iltaliane che hanno vinto, e in ultimo le bravissime pallavoliste che hanno stracciato le statunitensi, sono quelle che ci hanno inorgoglite e che raccolgono i nostri applausi. Riprendo la dichiarazione di Malagò: «Le donne hanno stravinto la loro personale competizione con i maschietti. Noi abbiamo vinto 12 ori e due prove miste, skeet e Nacra. Gli uomini hanno vinto 3 ori e le donne 7. A livello individuale 26 donne oro, 5 uomini, il rapporto è 1 a 5». Lo ha spiegato il presidente del Coni, Giovanni Malagò a Casa Italia nella conferenza stampa di bilancio dei Giochi di Parigi 2024. «Abbiamo sfatato il tabù di non avere mai vinto una medaglia con la pallavolo femminile ma è la sesta medaglia negli sport di squadra dal 1896 ad oggi. Delle 5 una era nel 1936 con Pozzo a cavallo dei mondiali di calcio e 4 della pallanuoto, 3 degli uomini e una con il Setterosa. Erano 20 anni che non vincevamo una medaglia di squadra e mai una donna aveva vinto una medaglia nei 10.000, la Battocletti», ha aggiunto Malagò.