Invece di mimosa armi?

postato il 7 Mar 2025
Invece di mimosa armi?

Sono sempre più spaventata di cosa sta succedendo in questi giorni. Dall’insediamento alla Casa Bianca di Trump, le sue dichiarazioni e i suoi ordini esecutivi, le nomine di Vance vicepresidente, Kennedy novax alla salute, Rubio segretario di stato, Kristi Noem alla sicurezza interna, salita anche alle nostre cronache per aver ucciso a freddo un cucciolo di cane e nemica degli immigrati, il conduttore Tv Pete Hegseth, molto critico verso Nato e Ue, al Pentagono Chris Wight, scettico sul cambiamento climatico e per rilancio dei combustibili fossili come Lee Zeldin a capo dell’EPA, agenzia per l’Ambiente, Stephen Miller vicecapo di gabinetto, antislamico per espellere migranti visto la sua tolleranza zero ai confini e altri altrettanto discutibili insieme a Elon Musk a capo del Doge, dipartimento per l’efficienza e l’ormai visto e stravisto attacco a Zelensky. Intanto ieri sera il Consiglio europeo ha stanziato 800 miliardi per il riarmo Ue. In attesa dei dazi minacciati da Trump.

Di questo si parla e la cosiddetta festa delle donne dell’8 marzo, unica giornata in cui da sempre politici e media esternano solidarietà a noi donne, quotidianamente sfruttate a partire dal nostro corpo e dal nostro lavoro non pagato, viene dimenticata. Armi per pace diventa lo slogan odierno. Mentre Putin, lo zar continua a bombardare ogni giorno l’Ucraina e Trump, l’imperatore, pensa di risolvere, in rapporto diretto con lui, la questione. Zelensky non è considerato ma quello che interessa sono le terre rare e su questo si gioca.

Il presidente Mattarella sollecita un piano di difesa e pace per l’Ucraina ricordando che da tre anni si richiede un tavolo di lavoro per trovare una soluzione che non mortifichi nessuna delle due parti.

Ma prevale il sostegno al riarmo dell’UE, solo Orban si è sottratto. Di fronte a un Trump che sottraendosi al sostegno dell’UE, e disimpegnandosi anche dalla Nato, rispetto all’invasione di Putin, ha provocato uno shock, non vengono in mente alternative che far felice la lobby delle armi. Ma tutti d’accordo a sostenere Zelensky sapendo che Putin festeggia il disimpegno di Trump. Nella riunione di Bruxelles è chiaro che la soluzione non passerà al vaglio dell’Europarlamento. Quindi 800 miliardi stanziati dal Consiglio senza dare almeno per ora la voce ai rappresentanti dei popoli. Da noi dovrebbe essere invece votata nel nostro Parlamento dove dovremmo sperare nel no di Salvini che così farebbe saltare il governo? Ovviamente troverà qualche scappatoia.

Mi fermo qui inorridita della svolta che si sta determinando nella democrazia e nella speranza di un futuro di pace in Europa. Ovviamente Putin ha appena dichiarato che risponderà a questo riarmo. E Trump, ondeggiante come spesso gli accade, ha appena detto di essere pronto a sanzioni e dazi contro la Russia:

Naturalmente una svolta patriarcale molto pericolosa che dovrebbe mobilitarci, ecofemministe in prima linea ovunque, e spingerci a rendere praticabile da subito una prospettiva concreta come quella che avevamo portato in Italia con i referendum contro il nucleare e la raccolta firme per la riconversione delle fabbriche di armi. Non sono credibili i nostri rappresentanti se non sono in relazione continua con nonviolenti, pacifisti e i contrari al riarmo che nei sondaggi risultano in gran maggioranza tra i cittadini italiani. No a Trump e no a Putin, ma la lobby che diffonde “se vuoi la pace prepara la guerra” insiste.

Non ho usato quasi mai l’8 marzo per riflettere sulla situazione delle donne in Italia perché ho sempre preferito farlo al di fuori di questa scadenza in cui tutti si sentono in dovere di ricordarsi come potere e maschi ci schiaccino e ci violentino. Non lo faccio perchè ogni giorno dell’anno dobbiamo lottare per liberarci dal patriarcato, dalla sua violenza e dal suo potere. Preferisco ricordare le nostre madri. Come l’amica Marisa Rodano con cui ho condiviso tante idee e tante lotte. Ricordarla mi da sempre forza e speranza. Ed oggi mi rileggo commossa la prefazione alla mia autobiografia “Il complesso di Penelope” che ha voluto regalarmi e resto in attesa della pubblicazione del mio ultimo libro da parte delle amiche di Van che ringrazio per l’interesse e il lavoro di redazione che stanno facendo.

La mia speranza e il mio entusiasmo si rafforzano quando sto con il mio nipotino, con la mia famiglia, le mie amiche e i tanti a cui voglio bene e che me ne vogliono.

Poi guardo le nuvole nel cielo azzurro e le mie montagne trentine. E faccio una passeggiata nel parco di Melta cercando l’amico airone che sorvola il lago. Così mi tolgo dalla mente Putin e Trump. Per oggi mi basta.

Commenti:

  • Luigina Malvestio 7 Marzo 2025

    una bella sintesi del momento che stiamo vivendo. Condivido i contenuti e lo spirito

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