Il premio Nobel per la pace ad Al Gore
postato il 16 Ott 2007In un intervista rilasciata al giornale “La Repubblica” e pubblicata oggi il neo premio Nobel Al Gore denuncia che il clima potrebbe cambiare in modo irreversimile nell’arco di dieci anni creando condizioni di invivibilità per la nostra specie e la nostra civiltà se continueremo al ritmo di sviluppo insostenibile odierno e lo scioglimento velocissimo della calotta polare artica ne sarebbe una prova.
Prioritaria quindi la politica ecologista e sacrosanto il Nobel per la pace a chi ha saputo risollevarsi da un’immeritata sconfitta alla presidenza degli USA contrastando Bush e la sua dissennata politica di guerra e contro l’ambiente su un piano politico diverso che quello di semplice oppositore. La sua proposta di pretendere un impegno sul clima immediato dall’amministrazione che succederà Bush, senza aspettare il 2012 poggia sulla sua convinzione che abbiamo di fronte una sfida che ci deve far superare “meschinerie e conflitti della politica…un’autentica sfida etica e spirituale” che dobbiamo vincere se vogliamo consegnare un pianeta vivibile ai nostri figli.
La recente conferenza sul clima indetta dal Ministro per l’ambiente Pecoraro Scanio ha messo in fila i punti inderogabili da perseguire immediatamente in Italia per invertire la rotta e la politica dell’UE ha messo a fuoco le stesse priorità.
Non ho dubbi sul fatto che i Verdi continueranno a perseguire questi obiettivi come hanno sempre fatto ma oggi si trovano in una situazione nuova: stretti tra il neonato partito democratico e la eventuale cosa rossa, dove decideranno di collocarsi senza farsi frantumare tra i due poli e senza perdere peso politico?