di quanto siamo arretrati?
postato il 31 Ago 2022La morte di Gorbaciov, silente in tutti questi anni dopo la sua deposizione nel 1991, ci riporta agli anni della caduta del muro di Berlino e di Chernobyl, quando la fine della guerra fredda e il processo di apertura e democratizzazione ci avevano fatto credere che il nuovo millennio avrebbe visto un altro mondo possibile. Un mondo senza guerre e più giusto, rispettoso delle differenze di storie e culture, capace di confronti e diplomazie liberi dalle ideologie e dalle violenze del secolo di sangue che stava finendo.
Rosalba Castelletti ci ricorda oggi una delle sue rarissime uscite con la sua ultima intervista a Repubblica cinque anni fa, quando denunciò che il mondo era sull’orlo di una catastrofe e invitò i presidenti di Russia e Stati Uniti a liberare il mondo dalle armi di distruzione di massa. Dopo l’invasione di Putin dell’Ucraina aveva raccomandato all’altro Nobel per la pace russo, il direttore di Novaja Gazeta, Muratov in ospedale “bisogna fare di tutto per scongiurare una catastrofe nucleare”. Lui che a Chernobyl aveva cercato di gestirla mentre si diffondeva in Europa il disastro immane e il tentativo della burocrazia di nasconderlo, che aveva significato una presa di coscienza delle tante donne scese in piazza contro il nucleare nel nostro paese e la vittoria del primo referendum che promuovemmo appena entrate noi ecofemministe in Parlamento, con l’arcipelago dei Verdi del sole che ride, simbolo nato in Danimarca negli anni Settanta e regalatoci dai Radicali.
Gorbaciov che muore ora, quando a Zaporizhzhia è chiaro che il nucleare civile è il rischio attuale di catastrofe nucleare, dovrebbe farci misurare quanto la coscienza e le speranze di allora siano ormai pericolosamente sbiadite. Basta sentire il chiacchiericcio elettorale sulla crisi energetica conseguente alla guerra e alla speculazione in atto che ha fatto salire alle stelle i prezzi e gli impegni dalla destra e dal centro a riportare il nucleare in Italia, facendosene un baffo del No degli italiani nei due referendum, dei tempi e dei costi assurdi e del rischio che stiamo correndo.
Perestroika e glasnost sono state rapidamente cancellate da Putin, a cui Eltsin, nel suo drammatico passaggio di potere per la povertà diffusa e l’incapacità totale di affrontare il processo iniziato da Gorbaciov (sono stata a Mosca in quel periodo), affidò il potere della Russia. Oggi misuriamo come questa scelta e l’incapacità dell’occidente sotto il cappello Usa da Clinton a Biden ci abbiano portato alla situazione che pare senza uscita e al riarmo che, oltre ad aumentare a dismisura il rischio di catastrofe, ci impoverisce ulteriormente e innalza i livelli di violenza nella società come abbiamo modo di costatare ogni giorno purtroppo.
Abbiamo lanciato il nostro decalogo ecofemminista all’inizio della crisi politica innestata dai litigi nel governo Draghi e oggi, misurata la pochezza e i rischi di questa campagna elettorale appena iniziata, vorremmo che le candidate attuali, purtroppo generalmente poco autonome da una cultura politica fortemente in crisi che porterà ad una astensione senza precedenti e ad una probabile vittoria della destra, si confrontassero con noi e all’interno dei loro partiti e coalizioni, a cominciare dalla spiegazione del perché si è mantenuta questa pessima legge elettorale, il rosatellum, che porta il nome di un ex Pd ora renziano ma che fa comodo a tutti per mantenere il controllo totale degli eletti.
Commenti:
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Come sempre le tue analisi sono assolutamente condivisibili.?Grazie
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Pensiero lucido e ineccepibile, che in pochi è nitidi passaggi disegna il sentiero tragico che abbiamo intrapreso con estrema leggerezza, manovrati dai poteri forti, con il pericolo reale di schiantarsi con la complicità di quasi tutte le forze politiche che inneggiano al riarmo e al nucleare come se giocassimo una partita virtuale….che tanto poi tutto torna come prima. L’incapacità politica e la ferocia di pochi può essere fermata solo da un risveglio rapido e deciso, senza se e senza ma, di chi non rimane imbrogliato nel pensiero unico. Omaggio a Gorbaciov, uomo ‘giusto’. E grazie a te, Laura, spero che questo scritto venga condiviso in modo esteso.
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Grazie, Laura.
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Grazie Laura.
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Cara Laura
Ho letto con molta attenzione e interesse
Nel mondo é stato perso il buon senso , che invece i nostri genitori ci hanno insegnato con molta determinazione
Gorbačëv é stato un presidente russo di una rarità eccezionale
Lo ricordo bene e ricordo molto bene anche il clima di distensione che si viveva in quel lontano periodo
Il decalogo rappresenta con molta accuratezza, argomenti, azioni, e campi da riprogrammare e ricostruire da capo
Un mondo a pezzi
Concordo con te