bilancio di fine anno
postato il 29 Dic 2022Faccio più fatica dello scorso anno a tirare le somme di un anno che mi ha dato tanta tenerezza e tanta amicizia sul piano famigliare e privato ma troppe delusioni e sconcerto su quello pubblico. Per una come me, che ha sempre tentato di mettere in comunicazione i due piani che mi hanno coinvolta in tutta la mia vita, diventa difficile oggi trovare connessioni, e anche continuità con il passato, e ogni tanto affiora una tentazione che non ho mai avvertito, neanche nei periodi più bui e difficili. Quella di fuggire da ogni coinvolgimento politico e di chiudere tante relazioni che hanno perso totale interesse per me.
Conterà di certo il passaggio della soglia di ottantenne e il fatto che ho ricominciato a scrivere. Che mi sono stancata di confronti a distanza e di chat superficiali in rete. Sarà che l’impegno da nonna mi assorbe molte ore settimanali e mi dà tanta gioia. Sarà che il mio conseguente trasferimento a Trento ha naturalmente rallentato la rete di relazioni torinesi di una vita e la poco disponibilità di partecipare ad eventi pubblici qui, anche per timore di contagi che rischierei di trasferire al mio piccolo amore, che già ne subisce a iosa al nido, non ne ha favoriti di nuovi. Anche i miei viaggi per il mondo sono ormai fermi e le notizie dei media italiani generalmente ben poco invitanti.
Gli stimoli ad aprirmi di più e a scoprire nuovi interessi mi arrivano dai numerosi libri che continuamente leggo mentre in rete ritrovo troppe aggressioni, delusioni, ripetizioni e poche indicazioni nuove. Anche la tanto sbandierata realtà virtuale o aumentata, il metaverso e tutto ciò che dipende da algoritmi, sempre creati e aggiornati da maschi, non mi attira. In compenso mi commuovo e faccio sommergere da ricordi bellissimi con immagini e canti che mi smuovono qualcosa che credevo perso e lo fanno risalire dal profondo. Come ho scritto e diffuso anche in rete per fare gli auguri di buone feste con Pata pata di Miriam Makeba.
Eppure ho tanto da dire, ma purtroppo poco da fare per incidere, riguardo alla violenza degli uomini sulle donne che passa come notizia di cronaca quasi inevitabile, a cui ormai non sappiamo più indignarci. Sono sempre in attesa di ascoltare le soluzioni che uomini politici, intellettuali, attivisti, propongono in pubblico o in privato. Ma registro un silenzio assordante. Eppure è universalmente riconosciuto che si tratta di un problema maschile. La stessa cosa rispetto alla guerra spaventosa che questo mostro di Putin continua imperterrito, distruggendo la vita nel paese che ha scelto impunemente di aggredire con il termine vergognoso di “operazione speciale” e con un inarrestabile odio per tutto ciò che appare libero dalle sue manie di controllo e dalla sua cattiveria. Ho ascoltato la testimonianza di chi ha lavorato qualche mese nella sua fabbrica terrificante di fake news a San Pietroburgo, e poi è fuggita nauseata, e non riesco proprio a concepire che persone intelligenti possano farsi imbonire e trasformarsi in portatrici gratuite come sta succedendo. Nè ho la possibilità di tracciare chi dei nostri politici e informatori viene lautamente retribuito, anche se lo riconosco.
Non mi rassegno ad accettare che troppi approfittino, a cominciare da chi fabbrica e vende armi, da chi distribuisce energia, cibo e beni necessari, alimentando una inflazione che impoverisce chi già à al di sotto della soglia di povertà e trovo vergognoso questo governo, con una giovane donna presidente che vorrebbe essere un uomo, e così pretende di farsi chiamare, che ci regala a fine anno una legge di bilancio e leggi che favoriscono gli evasori, numerosissimi e impuniti nel nostro paese, arricchiscono i benestanti e impoveriscono ulteriormente chi fatica a vivere, non contrasta abusivismi, mafie e inquinamenti di ogni genere, preoccupato solo di lisciare il pelo agli ottusi elettori che l’hanno sempre più sostenuta per comuni radici. Spero che almeno chi l’ha votata perchè non sopportava più una sinistra falsa ed affarista si stia ricredendo. Ma i sondaggi direbbero di no.
Per continuare un bilancio appena iniziato mi piacerebbe molto che chi mi conosce da tanti anni e ha lavorato con me mi raccontasse le sue riflessioni e le sue priorità e mi dicesse chiaramente se pensa che non c’è nulla di utile da fare per sottrarci al potere patriarcale che subiamo, e quindi non ci resta che adattarci, o se ha individuato volontà reale di diserzione da uomini e donne che frequenta, e sta praticando una militanza al riguardo come priorità consapevole.
Grazie a tutte e tutti e auguri di buona fine e miglior inizio.
Commenti:
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Dal momento che la politica INTENZIONALMENTE taglia le gambe alle giovani generazioni e massacra SISTEMATICAMENTE la scuola, lo status quo patriarcale, finanziario e di capitalismo estremo, sistemi che ormai fanno acqua da tutte le parti, permangono granitici apparentemente ma senza speranza… lo sfaldamento a cui stiamo assistendo rende allucinante la scena…come l’orchestra che suona ostinata mentre il Titanic affonda…Un abbraccio cara Laura.