Anche stavolta non ci hanno visto arrivare
postato il 27 Feb 2023“Anche stavolta non ci hanno visto arrivare” è stata la prima frase che Elly Schlein ha quasi sussurrato ridendo, all’inizio del suo discorso da segretaria del Pd, dopo aver stravinto, in barba ad ogni previsione, le primarie contro Bonaccini. Dopo la straordinaria ascesa di Giorgia Meloni, diventata premier nel settembre 2021, partendo da poco più del 4% nelle precedenti politiche.
La stessa frase potrebbero dire i sopravvissuti all’ultimo naufragio prima di schiantarsi sulle secche di fronte a Crotone, con la barchetta che portava più di duecento afghani e pakistani, partiti quattro giorni prima da Smirne, sulla nuova rotta ionica, dopo aver attraversato Iran e Turchia. Per ora i corpi recuperati sono oltre sessanta, di cui tredici bambini e metà donne, ma ci sono molti dispersi e si teme che i morti salgano a più di un centinaio. Elly aveva portato a termine la riforma del regolamento di Dublino quando era parlamentare europea , con un ottimo lavoro della commissione che presiedeva a maggioranza femminile. Peccato che gli egoismi degli stati europei l’hanno affossata. Peccato che hanno pagato miliardi a Erdogan perché li fermasse e lui lascia i suoi a fare affari con i trafficanti che mettono su una barchetta migranti disperati, con donne perseguitate e bambine avvelenate come in Iran e in Afghanistan. E dobbiamo a un leader del Pd come Minniti il memorandum con la Libia che paga profumatamente la guardia costiera libica per fermarli nelle famigerate carceri dove stuprano, torturano e ricattano. Lo dobbiamo anche alla stragrande maggioranza dell’attuale parlamento che l’ha riconfermato. E all’UE a cui fa comodo.
Ho patito in questi mesi, dalla vittoria di Meloni alle politiche in settembre e quella disfatta recente nelle regionali di Lazio e Lombardia, anche il crescente astensionismo che pareva menefreghismo. Ma più del 60% che non usufruisce del diritto dovere del voto, conquistato con gran fatica nel nostro paese anche dalle donne, solo dalla liberazione del nazifascismo, doveva avere ben altre ragioni. Il 72% di voti a Schlein a Milano, la città più ricca d’Italia dove tante “sciurette”, come alcuni politici lombardi definiscono le “radical chic”, altro termine dispregiativo che va di moda, fanno capire che proprio politici e commentatori vivono in un altro mondo rispetto al sentire comune ovunque nel nostro paese. De Luca ed Emiliano che giuravano di controllare le loro regioni per far votare Bonaccini hanno dovuto digerire, soprattutto nelle città e nei luoghi di disperazione e inquinamento come Taranto, la sua sconfitta.
Oggi non voglio farla lunga ma devo rompere il silenzio a cui mi aveva spinta anche la delusione di leggere le supercritiche di alcune amiche di sinistra, ecologiste e femministe quando ho deciso di fare campagna per la Schlein senza mai essere stata iscritta al Pd. Desidero però scrivere subito la mia gioia perché mi sono spesa molto per il successo di Elly che seguo da quando stava in Usa a coordinare la campagna per Obama. Lascio a lei, alla sua segreteria e ai suoi comitati, la speranza e la passione di organizzare il cambiamento nel suo partito.
Riprendo dal Corsera online una parte del suo discorso: «Sono immensamente grata, perché insieme abbiamo fatto una piccola grande rivoluzione. Anche stavolta non ci hanno visto arrivare», ha detto Schlein. «Il popolo democratico è vivo: il mio è un mandato chiaro a cambiare davvero. Le priorità sono il contrasto a ogni forma di disuguaglianza, il diritto a un lavoro dignitoso, la necessità di affrontare con massima urgenza l’emergenza climatica. Dobbiamo ricostruire fiducia là dove s’è spezzata. Il popolo democratico si è riunito: e questa è la nostra responsabilità, non tradire mai la sua fiducia. Abbiamo fatto anche da ponte intergenerazionale: mi hanno colpito i messaggi di donne di 100 anni che hanno votato per me, e mi hanno scritto che da sempre aspettavano di poter votare per una segretaria. Sento che è il momento di ringraziare. Noi dobbiamo avere l’ossessione di quelli che oggi non hanno partecipato, di quelli che alle ultime elezioni non si sono espressi. Saremo un bel problema, per il governo Meloni. E dobbiamo iniziare difendendo la dignità del lavoro; la scuola pubblica, nel momento in cui il governo tace di fronte ad aggressioni squadriste davanti alle scuole. Faremo le barricate contro ogni taglio della sanità pubblica, universalistica. Oggi c’è stata una altra strage che pesa sulle coscienze di chi pochi giorni fa ha approvato un decreto che impedisce i salvataggi in mare quando occorrerebbero vie legali di ingresso in Europa. Saremo al fianco di chi lotta per la giustizia climatica, accanto a quella sociale. Lavoreremo per una vera, profonda conversione ecologica; vorremo essere i peggiori avversari della paura di futuro che colpisce tanti giovani. Non ci daremo pace finché non avremo posto un limite alla precarietà».
Noi ecofemministe preannunciamo subito per lunedì prossimo 6 marzo dalle 17 in poi, due giorni prima della tradizionale festa delle donne che forse possiamo festeggiare con meno vittimismo, la nostra call aperta a chi vuole unirsi al nostro confronto. Odg: nostro decalogo da discutere con Elly. Parleremo anche delle ultime nefandezze: il naufragio dopo 4 giorni senza nessun soccorso e l’avvelenamento delle bambine in Iran perché ieri sono stata veramente male finché non sono arrivati i primi risultati sorprendenti delle primarie.
Chi desidera partecipare ci scriva le sue osservazioni alla mail ecofemministe@gmail.com così verso metà settimana possiamo arricchire l’odg dopo aver riflettuto da sole e con le nostre cerchie più strette ed affidabili.
Noi ecofemministe che l’abbiamo sostenutaci impegneremo al fianco di Elly Schlein dal posizionamento del nostro decalogo, che trovate anche sul nostro sito lanciato a settembre in occasione delle elezioni politiche.
Buon lavoro a tutte noi e un grande abbraccio a Elly e a chi l’ha sostenuta.
Commenti:
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Ottimo Laura. Considerazioni assolutamente condivisibili
Pinuccia -
Ottimo!
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Se mi volete, il 6 ci sarò.
Lorella -
Ci sono! Sosteniamo Elly in tutti i modi: lei rappresenta un vaccino multivalente contro bruttissimi virus pandemici come il fascismo, il maschilismo, il sessismo, il bellicismo, il finto-ecologismo, il capitalismo predatorio, ecc. ecc. C’è tanto da fare! e con lei si può osare per dare speranza di un Futuro più equo…
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Anche io ho votato alle primarie Elly Schlein pur non avendo mai votato PD. Al momento la sua impresa sembra ancora in salita, dovendo fare i conti con un apparato di partito che non l’avrebbe voluta. Per questo, anche se molte di noi pensano che cambiare il PD sia una mssione impossibilw, vale la pena di aiutarla a provarci.
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Grazie Laura,
è stata una campagna entusiasmante e ancora non riesco a credere che ce l’abbiamo fatta. -
Mentre andavo a votare Schlein ho incrociato frotte di ragazze e ragazzi con la tessera elettorale in mano. Credo che abbiano dato una bella lezione a tutti quelli che spesso li accusano di astensionismo per disinteresse e lontananza dalla vita politica e reale del nostro paese. Stavolta si sono mobilitati perché hanno visto finalmente il cambiamento. E personalmente sono loro grata perché hanno dato una svolta a vantaggio di noi tutte e tutti. I sondaggi, i risultati tra gli iscritti che davano Bonaccini in vantaggio non hanno considerato loro, gli invisibili. Gli orrori a cui stiamo assistendo, poi, mi confermano che viviamo in un brutto mondo nel quale noi donne continuiamo ad essere vittime sacrificali.