LIBERE verso la rete
postato il 3 Ott 2010Una folla incredibile, di cui almeno la metà è rimasta fuori, ieri sera al Carignano a Torino per assistere alla spettacolo di Cristina e Francesca Comencini promosso da un grppo di donne “diverse per età, professione e opzione politica” che si è battezzato “di nuovo” e che vuole rimettere al centro le questioni rimaste aperte dal femminismo.
“Ci avete educato alla libertà, al rispetto di noi stesse, siamo andate nel mondo piene delle vostre aspettative.
Solo che fuori non ne sapevamo niente e tutto andava nel solito vecchio modo”. Questo uno dei brani del dialogo tra generazioni condotta dalle bravissime attrici Lunetta Savino e Isabella Ragonese.
Sembra essersi aperta tra le donne questa stagione del confronto serrato tra diversità a partire da quella di età e di esperienza.
Questo settembre si è aperto con tre giorni di confronto serrato a Caranzano tra vigne già pronte per la vendemmia intorno ad Acqui, a Caranzano nell’accogliente casa di Monica Lanfranco ideatrice della rivista “Marea” e della radiodelledonne dove è possibile seguire una parte del dibattito.
Contemporaneamente all’evento di Torino, a Collegno a Villa5, centro di iniziativa aristico-culturale e di servizi, conosciuto nella provincia di Torino per l’annuale rassegna Approdi, la femminista americana Vicki Noble, direttrice del Motherpeace Institute e autrice di “Il risveglio della dea”, iniziava la tre giorni di seminario sulla simbologia dei tarocchi, anche qui con troppe partecipanti rispetto agli spazi, moltissime giovani
e anche più di una decina di uomini.
“In un mondo in cui le leve decisive del potere sono in mano agli uomini, in cui la ricerca scientifica, il diritto e la religione parlano ancora un linguaggio prevalentemente maschile” Vicki Noble si rivolge alle donne perchè recuperino il potere di dare la vita, “il potere che la Grande Madre, la Madre Terra, ha infuso nell’essere femminile” perchè ritiene “inutile e dannoso” farsi coinvolgere in discussioni con i maschi e non necessario separarsi dagli uomini, o creare una comunità mondiale di sole donne. Risvegliarsi e guarire dai danni del patriarcato, liberarsi dai veleni nel nostro corpo e nella terra che abitiamo, lasciare emergere l’energia creativa che è dentro di noi.
“La rete, elastica e informale, di collegamento tra le mille realtà associative, piccoli gruppi, donne singole che avvertono come noi l’insostenibilità dello stato di cose presenti” viene proposta dalle firmatarie del documento LA NOSTRA LIBERTA’ per esercitare la responsabilità politica nel dopo femminismo con una grande associazione di donne. Per aderire dinuovo@ymail.com o adesionedinuovo@tiscali.it
Per far funzionare la rete resta molto da fare. A cominciare dal recuperare la memoria dei femminismi del novecento e delle differenze tra le donne che vanno conosciute per farne ricchezza.