Le manifestazioni e i blocchi del movimento dei forconi hanno preso tutti alla sprovvista ma stanno creando disagi, danni e paura. La prima parola d’ordine è contro la casta incapace, inefficiente e ingorda. Come dissentire se li si accusa di mandare l’Italia in rovina e di non far altro che mettere tasse. Ma a Roma si vocifera di richieste di un governo di militari. A Torino le dinamiche e i racconti sono molto chiari sin dal mattino: violenze verbali e fisiche a chi non accetta il volantino, a chi non tira giù le serrande, saluti fascisti, complicità con le poche forze dell’ordine presenti che appena possono, dopo aver sparato qualche lacrimogeno e fermato pochi dei più esaltati, si tolgono il casco. La città si risveglia... Continua
È difficile ridurre la ricchezza degli incontri della scorsa settimana a partire dalla presentazione di “Il complesso di Penelope” attraverso il Veneto: Vicenza, Padova e Venezia, passando per Milano agli “Stati generali dell’autonomia diffusa” e, alla fine, il ritorno alla mia città per festeggiare il compleanno della mia amica Vicky. I nessi mi sono apparsi chiarissimi anche se la sera di sabato un po’ affastellati dalla stanchezza ma segnati nel mio corpo da un’emozione e una ipersensibilità che dovevo chetare con il sonno per poter riprendere ad occuparmi anche dei racconti della settimana a Torino di Piero, dei figli e nipoti e dei loro problemi, dei miei fiori battuti dal vento, delle cose... Continua
L’incontro femminista di Paestum, quest’anno organizzato da donne più giovani, trenta/quarantenni che non hanno partecipato al movimento degli anni settanta, ha rappresentato un passaggio di consegne che sta mettendo in discussione alcuni dogmi. non è ancora così chiaro quali e sarà interessante approfondire molti nodi politici in discussione. Una settimana dopo Pestum, il 14 ottobre, è apparso su The Guardian un articolo di Nancy Fraser, femminista americana,filosofa e giurista, che si chiede se il movimento delle donne non abbia finito di assecondare l’evoluzione capitalistica verso il neo-liberismo e la globalizzazione con le sue diseguaglianze e povertà crescenti che stanno penalizzando in particolar modo le donne... Continua
Ad Altradimora a Caranzano ci siamo ritrovate a discutere in un seminario di tre giorni su Politica: sostantivo femminile. Comune l’esigenza di un progetto che leghi differenti realtà, appartenenze e esperienze in una trasversalità finalmente concreta e utile ad entrare nel piatto della politica italiana che, ogni giorno, ci regala nuove trovate di partiti e leader impegnati a guardarsi l’ombelico e a salvarsi il fondoschiena in un paese che, dagli anni novanta, non fa che accumulare record negativi e, dall’ultimo Berlusconi, con Monti e Letta, grazie anche alle grandi intese volute dal Nostro Presidente, è precipitato in una crisi che pare ormai irreversibile. Si dice giustamente che abbiamo la classe partitica (non possiamo... Continua
Dopo un silenzio durato più di due mesi, a causa di un forte senso di nausea per la nostra politica e la sua amplificazione da parte dei media, da oggi voglio mettere sotto la lente il comportamento di uomini che hanno una indubbia fama di leader nel mondo o nel nostro paese. Poi confronterò con iniziative, campagne promosse da donne che, visto come va il mondo, non hanno quasi mai il loro potere. Comincio dai più autorevoli: il Papa e il Presidente della Repubblica italiana. Non sono cattolica praticante, non ho battezzato i miei figli perché fossero liberi di scegliere. Mia figlia si è battezzata e cresimata insieme a sua figlia e ha rifatto il suo matrimonio in chiesa quando, più che trentenne ha scelto. Nonostante questo ho riconosciuto... Continua
Manca solo il turno di ballottaggio nei comuni perché il quadro dei convulsi cambiamenti politici e della campagna elettorale continua a cui abbiamo assistito dalla fine di Monti finisca. Abbiamo assistito a protagonismi e contorsioni di vecchi e nuovi leader mentre le statistiche dell’Istat cadenzavano inesorabilmente il declino del nostro paese, sopraffatto da tasse insopportabili e incapace di tenere testa alla concorrenza dei mercati emergenti. Abbiamo sperato che un Parlamento rinnovato da tanti giovani e donne desse vita anche a un governo nuovo, capace di fare le riforme necessarie a riportare all’onor del mondo il paese in cui viviamo e alla dignità necessaria, che comincia dall’avere un lavoro e un reddito sufficiente... Continua
Abbiamo il governo. Ho usato i termini latini che definiscono la parola governo nelle accezioni di allora: gubernatio esercitato dal governatore nelle provincie, imperium potere di natura militare, potestas dei magistrati, consoli o pretori che promulgavano editti e, in ultimo, l’auctoritas del sapere riconosciuto socialmente. Auctoritas e potestas erano entrambe necessarie per guidare la res pubblica. Mi piacerebbe che qualche esperta ci spiegasse meglio l’etimologia della parola governo in rapporto con potere, prima del percorso che ha portato allo Stato moderno. Questo perché voglio aprire anche una riflessione sulle parole da cui si origina il potere, l’organizzazione dello Stato e la legge di Roma, decisi dagli uomini... Continua
È perché da tempo non ci aspettiamo più nulla di credibile da questa politica maschile che non abbiamo voglia di commentare e di spiegare gli ultimi avvenimenti politici che ci hanno fatto ritornare a Napolitano? Ci rendiamo conto che non siamo sole: ormai chi vive in Italia crede sempre meno alla possibilità di cambiare lo stato delle cose votando. Le elezioni in Friuli hanno visto un’affluenza più bassa che mai: un elettore su due è stato a casa. Cinque stelle in calo e Serracchiani sul filo del rasoio senza maggioranza. Votazioni parlamentari basate su vendette di potere ci regaleranno un governo che, a giudicare dai nomi che circolano, cancellerà ogni speranza di cambiamento. Sulla scena vecchi maschi rispolverati per ricoprire... Continua
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