Dopo Soraya Post: eclissi di sole e equinozio di primavera
postato il 20 Mar 2015
Energia positiva e simpatia trascinante: Soraya, europarlamentare femminista rom ci conquista da subito e stiamo con lei tutto il giorno con un calendario fitto di impegni. Già nella conferenza stampa in Regione ci spiega il salto di qualità della politica svedese dopo la sua elezione, e quella di rappresentanti in venti città, Stoccolma compresa dove Iniziativa Femminista è al governo. Per pochi decimi non hanno superato la soglia per entrare nel parlamento nazionale che comunque incalzano su tutti i temi del loro programma.Mission riuscita: portare nell’agenda politica i diritti umani, delle donne, delle minoranze che sono violati nella quotidianità.Rispetto per la diversità,autodeterminazione del proprio corpo, contro l’omofobia, contro i razzismi. Opporsi a tutte le discriminazioni e diseguaglianze a cominciare da quelle che subiscono le donne nella loro paga,nel loro lavoro non pagato. Quindi congedi parentali ai padri e, per far contenti tutti e assorbire disoccupazione, la giornata lavorativa di 6 ore. Le provocazioni in campagna elettorale hanno pagato: gli occhiali rosa su tutti i manifesti elettorali dei candidati degli altri partiti per donargli uno sguardo femminista ,sedie rosa nei parchi e ovunque, perché tutti devono sentirsi comodi negli spazi pubblici , anche nelle istituzioni dove ci sono poche donne,palloni rosa anziché bandiere, riunioni in ogni luogo dove si assicurasse la presenza di almeno venti persone,slogan chiari e concreti, trasparenza, programmi politici costruiti collettivamente, coinvolgimento di tutti i movimenti LGBT, immigrati, disabili ,studenti.
Senza nessuna possibilità di accedere ai finanziamenti pubblici, garantito solo a chi è già stato precedentemente eletto, iniziativa femminista è la grande novità che da 500 aderenti è passata in due anni a 22mila aderenti. Invece di essere lobby hanno scelto di fare un partito e in cinque anni hanno messo insieme tutti i movimenti che si erano stancati di lottare inutilmente. Non si sono spaventate dei conflitti che si sono aperti e hanno guidato il processo con la sicurezza di chi sa che nessuno se ne sarebbe andato perché lo spazio aperto era troppo interessante.
Dodici coordinatori per altrettanti gruppi tematici aperti e interconnessi. Né di destra né di sinistra ma rosa.
In realtà chi ha spinto al salto è una politica di sinistra, stanca di non ottenere che neanche nel suo partito questi temi fossero considerati al top dell’agenda. L’altra sorpresa negli incontri riservati del pomeriggio e nell’iniziativa pubblica della sera è Kristin Tran, la giovanissima fondatrice e portavoce del partito. Vietnamita di Ho chi minh, a diciannove anni, emigrata in Svezia, stufa di discriminazioni ha fondato il partito: oggi lo dirige a 29 anni. Ci spiega che stanno lavorando in sette paesi europei per fondare il partito in vista delle prossime europee dove contano di portare il numero di parlamentari sufficienti a fare un gruppo autonomo. Ci dice: abbiamo un sacco di lavoro da fare ma tanta energia positiva.Gestiamo il potere come responsabilità, rispettiamo i nostri elettori e li consultiamo continuamente.La democrazia o è per tutti o non è democrazia.
Come faccio a riassumere tutta la ricchezza del confronto di ieri, concluso con l’incontro con la delegazione LGBT, usciti anch’essi entusiasti e dalla partecipazione in piazza del municipio alla manifestazione contro il terrorismo.Mi aiuteranno le amiche che hanno condiviso quest’esperienza a Torino, a Genova e a oggi a Imola. Domani incontro e conferenza stampa con Dijana Pavlovic, già candidata con AE per Tsipras, insultata da Buonanno a Piazza pulita.
Abbiamo stretto una relazione stabile, siamo state trascinate dall’ottimismo e dalla concretezza. Ci hanno lasciate dicendo: adesso tocca a voi.
Commenti:
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entusiasmo, condivisione, costruzione… SI PERCEPISCE TUTTO QUESTO DALLE TUE PAROLE. e ANCHE SORELLANZA, QUEL TERMINE COSì DIBATTUTO E FORSE TEMUTO.
MA C’E’ UNA DOMANDA CHE RIMANE SEMPRE, PER ME, SOSPESA NELL’ARIA: PER ARRIVARE A VIVERE ESPERIENZE SIMILI A QUELLE DI QUESTE DONNE, DOBBIAMO SUPERARE UN “BLOCCO” CHE CIASCUNA DI NOI VIVE NEI CONFRONTI DELLE ALTRE? DOBBIAMO ANCORA IMPARARE IL CONFRONTO COSTRUTTIVO? FORSE IL PRIMO PASSO E’ QUELLO. VOI VI SIETE CONFRONTATE. SPERO CHE QUESTO COSTITUISCA UN BELL’ESEMPIO. BARBARA GIORGI