Aspettando la decisione di Spinelli e l’assemblea di sabato

postato il 4 Giu 2014
Aspettando la decisione di Spinelli e l’assemblea di sabato

Bella ed affollata riunione dei comitati di tutte le province torinesi che mi conforta rispetto a recenti polemiche intorno alla mancata decisione di Spinelli che  lascia tutti un po’ sospesi. Quasi tutti si pronunciano favorevolmente al fatto che vada al PE e qualcuno dice che i due eletti dopo di lei, Furfaro e Forenza, dovrebbero insieme fare un comunicato per spingerla ad andare.

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C’è bisogno di muoversi subito su iniziative di lotta sociale come invita in apertura a fare Nicoletta Dosio, unica candidata presente, rispetto agli arresti di giovani che a Torino seguono l’occupazione di case. Lo ribadirà Daniela Alfonsi che ricorda il risultato risicato e il successo di Syriza in Grecia, che ha saputo organizzare un grande lavoro sociale ed è anch’essa una federazione.

Dopo l’affare Expo oggi siamo di nuovo su tutti i giornali del mondo per il sindaco di Venezia, ora agli arresti domiciliari in merito ad appalti del Mose. Affare bypartisan come sempre visto che l’arresto è stato chiesto anche per Galan, senatore ed ex governatore del Veneto, ed altri trentacinque sono già stati arrestati. Su cento si sta indagando. Questi numeri ci danno la dimensione del business. La costruzione di un’opera faraonica, dannosa per la laguna, contro la quale noi ecologisti ci siamo battuti per anni. Come contro la Tav a cui ora l’UE toglie il 50% dei finanziamenti per il metasondaggio, segnale del ripensamento in sede europea che, come dice Teresa Albano di Biella, ha recepito le lotte della Valsusa e le ragioni politiche di chi si oppone mentre il PD e le forze che stanno al governo si ostinano sul SiTav. Come Chiamparino neoeletto governatore in Piemonte anche con i voti di Sel. Una delle tante contraddizioni che qualcuno denuncia: tre candidati Notav in Tsipras  e una parte che si schiera con lui. Doppio forno di Sel come qualcuno dice, e come è emerso dall’oscillare di dichiarazione nel dopovoto tra Migliore, Fava e lo stesso Vendola?

Abbiamo pagato in termini di consenso anche la divisione dei due partiti nelle amministrative e non solo alle regionali e la somma dei voti presi divisi è molto più bassa delle percentuali Tsipras che nelle città del Piemonte e nei luoghi dove ci sono state iniziative di movimento, come la campagna relativa alla Cuneo/Nizza, non di rado si avvicinano al 7%. Per questo tutti i comitati provinciali dicono di aver lavorato con entusiasmo nonostante le varie difficoltà e non vogliono tornare indietro. Ma dobbiamo fare i conti con le tante differenze all’interno di Tsipras.

Differenze d’identità, di linea politica, di interessi ed aspirazioni? Sempre Teresa sostiene che le identità diverse sono la nostra ricchezza come ci insegna il rapporto con i migranti. Io aggiungerò che le identità devono essere salvaguardate ma se sanno dialogare,  perché si rinuncia alla cuccia calda delle appartenenze e si creano ponti come ci ha insegnato Alex Langer . Molti parlano di processo costituente da aprire e Claudio Brizio di Novara racconta di chi ha rifiutato di riprendere la tessera del suo partito per iniziare da subito. I tre “vecchietti “di S. Mauro raccomandano con la loro portavoce dall’inizio della discussione di mettere da parte le ambizioni personali, basta con capi e capetti e lavoriamo insieme con la stessa passione e impegno per non interrompere un processo che, se succedesse, sarebbe vissuto da tutti come l’ultimo tradimento. Andrea Aimar delle Officine Corsare smitizza e raffredda gli entusiasmi richiamandoci alla realtà: non c’è stato un progetto politico comune ma un processo elettorale dove Sel e Rifondazione “si sono parlucchiate ma non si sposerebbero mai” dove invece di comitato a Torino c’era un intergruppi. I garanti hanno permesso di fare la lista ma con molti limiti democratici. Chiede di evitare fughe in avanti verso il “partito unico”. Stesso concetto  aveva espresso poco prima Francesca Gruppi, portavoce di Sel nel comitato di Torino, cogliendo dall’intervento della Alfonsi di Rifondazione che l’aveva preceduta la necessità di non accelerare i tempi.

Dunque esigenze opposte che i responsabili di Torino dei partiti e le Officine Corsare manifestano rispetto a quelle espresse prima da tutti i comitati provinciali. Bisognerà spiegarselo e tenerne conto. Lo faccio notare nel mio intervento, concordo con la descrizione organizzativa/politica di Andrea e faccio notare che le uniche due belle riunioni di Torino del comitato sono avvenute quando c’era Marco Revelli. Ricordo come con Luigi Giove e Antonio Soggia, indipendenti come me, ci scambiassimo perplessità alla fine di ogni riunione e come i candidati fossero stati gestiti da ogni forza politica che li aveva promossi quasi in esclusiva e solo con Tsipras e Ovadia si fosse riusciti a fare iniziative unitarie. Mi pronuncio sulla necessità di un superamento delle appartenenze e dell’avvio della fase costituente rispettando tutte le nostre diversità come ricchezza. Condivido la mia preoccupazione per il processo decisionale poco trasparente  nazionale, la non applicazione del regolamento scritto da Viale per la scelta delle candidature fatte da un comitato pressochè segreto ( non conosciamo ancora i nomi adesso)  a cui i garanti hanno partecipato garantendo poi ottimi candidati ma spaccandosi con l’uscita di Flores d’Arcais e Camilleri, la non conoscenza dei criteri usati per comporre il comitato nazionale e la non conoscenza dello scopo, dello statuto e dei soci dell’associazione di cui è presidente Massimo Torelli  e a cui non partecipano né candidati né comitati locali.

Vorrei che a Roma si chiarissero anche questi problemi di non democrazia che denunciava Andrea e ci avviassimo insieme con la massima fiducia reciproca rafforzati da Barbara Spinelli al PE per la fase necessaria, chiarendo che qualsiasi scelta faccia dovrà lavorare con Forenza e Furfaro e aiutarci a decollare. Sorvolo su un immotivato e violento attacco ricevuto da Rosatelli di Sel, che ha lasciato tutt* allibiti perchè spero che ne chiarirà il motivo con maggiore lucidità.

Anche questo è politica e le relazioni politiche, come tutte le relazioni umane, le organizzazioni politiche come tutte quelle umane, riproducono giochi di potere (Alfonsi) Facciamone una ragione alla Renzi oppure non li accettiamo e noi donne garantiamo un processo che li contrasti?

 

Pubblicato in: Donne, Europa, politica,

Commenti:

  • piera stefanini 6 Giugno 2014

    SONO UNA FREELANCE RADIOFONICA DI BOLOGNA E SONO OGNI GIORNO IN CONTATTO CON SYRIZA GRECA PER RAGIONI DI NEWS IN GRECO E DI SCAMBIO DI RIFLESSIONI , VIVENDO ANCHIO PER DEL TEMPO IN GRECIA DA ANNI . CONOSCO LA CULTURA POLITICA DISYRIZA E DEL SYNASPIMOS (COALIZIONE ) E MI CHIEDONO PERCHE MOLTI ICOMITATI CON TSIPRASI N ITALIA NON VOGLIONO LA SPINELLI IN EUROPA? E ‘DIFFICILE SPIEGARE LORO , CHE DA MOVIMENTO SI SONO COSTITUITI IN PARTITO , LA NATURA COMPLESSA, MOLTEPLICE FATTA DI DIFFERENZE DI QUESTI COMITATI SORTI DALLA FRAMMENTAZIONE E DISGREGAZIONE DI UNA SINISTRA FORSE RITROVATA IN TEMPI BREVI CON POCHI MEZZI E CON ASSENZA MEDIATICA :COSTRUIRE SOGGETTIVITA POLITICA E’ UN PROCESSO LUNGO DI RISPETTO DELL’ALTRO /ALTRA PIUTTOSTO CHE AGGREGARSI’ PER UNA CAMPAGNA ELETTORALE , CHE HA UN INIZIO E FINE E SPESSO USA IL BISOGNO DI SINISTRA COME MANOVALANZA PER LE ELEZIONI ,PER ME PERO MOLTO PREZIOSA CIAO REDAZIONE: OCCHIO VIGILE RADIOFUJIKO 103,MGHZ -BO

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